ACCIAIERIA JINDAL: SECONDA NARRAZIONE CREDIBILE?

Premesso senso di responsabilità finalizzato a non esasperare le criticità esistenziali non solo di chi ha perso lavoro, ma di una intera Città, inquieta perché da troppo tempo vive in uno stato di incertezza, offro una personale riflessione nel solco della precedente Lettera del 29 ottobre 2015:
ACCIAIERIA CEVITAL: UNA NARRAZIONE CREDIBILE? ( Vedi www.dirittovitadignitosa.it alla voce “ CRISI SIDERURGICA”). Sappiamo tutti come è andata a finire.
Il Progetto della nuova e moderna Acciaieria Jindal, pur restando una questione complessa, viene proposto da un Gruppo Industriale di riconosciuta e specifica competenza.
Ma non illudiamoci che il Sig. Jindal sia Persona fisica e simbolica capace di restituire alla Città di Piombino una Continuità Siderurgica immutabile ed impermeabile alla devastante Crisi Globale.
Si eviti di dare per scontato la Concreta Attuazione del Progetto Industriale contando sul fatto che il Governo, i Sindacati, la Regione e l’Amministrazione Comunale hanno dato il loro consenso all’Accordo di transizione tra Cevital / Issad Rebrab e Jindal / Sajjam Jindal. Non fingiamo di ignorare che le Criticità sociali del nostro territorio, non hanno consentito di sederci al tavolo delle trattative con pari dignità rispetto a chi veniva ad offrirci una opportunità. Non fingiamo di ignorare che sono state accettate condizioni certe e penalizzanti per i singoli lavoratori senza adeguata contropartita.
Questa premessa è finalizzata a spazzar via ogni inutile divisione tra il prevalente ottimismo dei più, (incontro al Metropolitan) contrapposto al pessimismo di una esigua minoranza. Per una questione di Buon Senso viene consigliata prudenza nell’ottimismo di tornare a “Colare Acciaio”.
Gli Ottimisti come i Pessimisti hanno uno stesso comune denominatore: Confrontarsi con una complessità di Variabili Indipendenti che in questo momento è impossibile per chiunque catalogare e definire con CERTEZZA. Senza entrare nello specifico, ne consegue che i tempi di Ammortamento dell’investimento ipotizzato, circa un miliardo di euro, non sono al momento certi perché condizionati da una complessità di variabili al momento non definibili con Certezza. Lascio a chi di competenza ed agli amici di Articolo 1 + Camping CIG, l’analisi critica degli accordi sottoscritti. Per dire che segnali inquietanti di questa complessa questione non mancano. La strada da percorrere è molto lunga ed insidiosa. Non si sottovaluti la questione finanziaria delle Banche né la tipologia dei nuovi lavori quali l’automazione ecc. che cambia in modo rapidissimo la competenza professionale del lavoratore. Dobbiamo accettare che questo Progetto Siderurgico ipotizzato da Jindal, va calato nelle dinamiche della Globalizzazione. Va rapportato cioè a sistemi innovativi, aperti, dinamici, pragmatici che basano le loro valutazioni le loro convenienze, le loro proiezioni e gli ingenti investimenti economici sulla base di lunghi studi ed approfondite analisi di mercato.
Sulla base di queste considerazioni il Gruppo Jindal ha precisato che futuri e specifici investimenti da spalmare nel corso di anni sono subordinati ai risultati di uno STUDIO DI FATTIBILITA’ da concludersi entro la fine del 2019. Personalmente non ho idea di quali siano le Vere Ragioni, le Vere Opportunità, le Vere Convenienze che hanno determinato la scelta di Jindal di acquisire Cevital. Per questo mi affido al Buon Senso, avendo presente che questa vicenda va inquadrata in un contesto che trascende la realtà del nostro territorio ( vedi www.dirittovitadignitosa.it, alla voce Crisi Siderurgica “Il Discernimento”) e si colloca nella complessità delle Transazioni Industriali degli anni a venire purtroppo ancora governate e condizionate dalle logiche della Globalizzazione. Ne consegue l’esigenza di una strategia nazionale che aiuti ad accompagnare queste transizioni combattendo le Delocalizzazioni non solo Impiantistiche ma anche Produttive, come nel caso Lucchini. Aveva compreso, trenta anni fa, che in Italia l’investimento nella Siderurgia non era più un investimento per lui conveniente. Per questo preferì investire in Polonia.
Concludo ritenendo che stiamo subendo i danni della Globalizzazione correlati con l’inefficacia di una certa politica che non ha saputo correggere le ineguaglianze dell’Economia Globale.

Alberto Guerrieri
Piombino 28 agosto 2018

 


 

Accordo CEVITAL – JINDAL

In data 23 febbraio 2018, presso l’Hotel Phalesia di Piombino, il Ministro Calenda dichiara che l’accordo per l’acquisizione di Cevital dell’algerino Issad Rebrab da parte dell’indiano Sajjam Jindal, accordo dato per fatto lo scorso giovedì 22 febbraio, è stato bloccato dal gruppo indiano.

Riportiamo qui di seguito alcune riflessioni espresse dal ministro Calenda:

 

NOI PIOMBINESI E LA TRANSUMANZA SOCIALE

PIOMBINO 20 novembre 2015 – Educati all’obbedienza, abbiamo passivamente sottovalutato i contraccolpi della Globalizzazione anche quando la convenienza per la Società Lucchini è stata quella di delocalizzare la produzione Siderurgica in Polonia, persino inviandoci tecnici di Piombino a trasferire le nostre esperienze siderurgiche. Nessun Organo Sindacale e/o Politico, preposto alla salvaguardia e tutela dei posti di lavoro, ha trovato alcun che da obiettare.
Difficile in questo contesto diffondere un clima di serenità e di fiducia. Prevale la diffusa percezione di essere governati da troppo tempo da Persone incapaci di fronteggiare le Criticità Sociali. E qualsiasi lodevole iniziativa, compresa quella recente di un Consigliere Comunale che ha analizzato fatti concreti per sostenere la necessità di elaborare un così detto “Piano B”, ha sortito l’effetto opposto alla finalità di trasmettere la percezione che almeno qualcuno, avendo chiare le criticità di Piombino, si è fatto carico di proporre una soluzione.
Ciò che è prevalso invece è la percezione, o meglio ancora, la prova provata che le precedenti Amministrazioni almeno negli ultimi decenni, non abbiano recepito la necessità di costituire una Organizzazione Autorevole e Competente facente riferimento ad un Sistema di Coordinamento costituito da tutti i Sindaci della Val di Cornia, da tutte le Autorità locali con un filo diretto con la Gente Comune, lanciando messaggi trasparenti e specifici.
Sarebbe interessante interrogare il SISTEMA PIOMBINO, quello che ci ha governato nell’ultimo ventennio, quel complesso Sistema di rapporti e relazioni tra Ambienti Politici, Sindacali, Imprenditoriali e Massonici, insomma chi in concreto ha governato la nostra Città, ritenendo utile e vantaggioso affidare il Governo al così detto “Uomo Chiave” definito da un quotidiano nazionale
“Il Signor Podestà”. Poiché i risultati sono sotto gli occhi di tutti, si rende necessario conoscere quali valutazioni, quali strategie, quali azioni siano state considerate ed intraprese per evitare una prevedibile perdita di posti di lavoro nel settore Siderurgico, con inevitabili ripercussioni Sociali in tutta la Val di Cornia.
Che piaccia o no, è un passaggio obbligato ed ineludibile, senza il quale la Gente comune continuerà a non comprendere “Cosa ci è accaduto e Perché”. Privare la Città di questa oggettiva ed ineludibile riflessione critica, renderà impossibile comprendere cosa ci sta accadendo e quali prospettive di sviluppo potranno concretizzarsi nel nostro territorio.
E’ un passaggio obbligato prima di iniziare un “Nuovo Percorso”. Una sorta di TRANSUMANZA SOCIALE oltretutto IRREVERSIBILE. Siamo consapevoli che nulla sarà come prima. E sappiamo anche che a differenza delle classiche transumanze, quando il Pastore conosceva dove condurre il Gregge verso pascoli ricchi di acqua, nel corso dell’attuale TRANSUMANZA SOCIALE, prevale una diffusa Ansia ed Insicurezza. Il SISTEMA PIOMBINO che non è riuscito a prevenire criticità vitali come la perdita di posti di lavoro, ne esce completamente sfiduciato con il rischio di innescare una Crisi Sociale. Verrà meno quella Passiva Sottomissione che ha consentito di Governare tranquillamente questo territorio per un intero ventennio. La Sfiducia non può che determinare il rischio di una perdita della Coesione Sociale.
E’ esattamente ciò che le Persone Disabili Gravissime ed i loro Familiari temono maggiormente in conseguenza del fatto che ognuno cercherà di risolvere individualmente le personali criticità esistenziali. Cresce il timore che si verrà a formare una enorme Faglia Sociale che separerà il Continente di chi ce la fa, dal Continente di chi non ce la fa.
Nasce così la rabbia, le contestazioni e soprattutto la ricerca di un Capro Espiatorio. E poco importa se a farne le spese sarà il nuovo Sindaco Massimo Giuliani, oltretutto a fronte di responsabilità che concretamente attengono le precedenti Amministrazioni.

Alberto Guerrieri

LETTERA ALLA CITTA' DI PIOMBINO

PIOMBINO 25 Settembre 2015 - Noi Ultimi, Persone Disabili Gravissime ed i nostri Familiari “temiamo l’isolamento” in cui ci ha cacciato questa spaventosa Crisi Globale.
Nel tentativo di ritenerci ancora parte di questo tessuto sociale, affinchè “Nessuno di noi venga mai abbandonato” riteniamo necessario offrire un contributo di Libere Riflessioni, in completa autonomia ed indipendenza, in rapporto ai problemi Politici, Economici e Sociali che affliggono la nostra Città.
Auspichiamo che non venga mai meno, quel sentimento di appartenenza e di coesione sociale ,che ci ha consentito sin qui, di sopravvivere insieme con TUTTI VOI.

A nome e per conto www.dirittovitadignitosa.it

Alberto Guerrieri